quando apro gli occhi mi si aprono le vene

Mese: novembre, 2014

viola (da “erotismi”)

la mano è caduta
sulla pietra
la pietra è caduta
dalla mano

ferita     veloce
la ferita ha buttato fuori
veleno, è viola
fra le lacrime un’orchidea

tu palpebra
alle mie orchidee
di lacrime

tu corteccia
allo strazio scarlatto
resina

tu fra bende imbevute
mano
che tocca veloce
ricorda

NdA. questa poesia fa parte del ciclo “colori” insieme a  “rosso”
[https://biancabrecce.wordpress.com/2014/09/13/rosso-da-erotismi/]

[news] 15 Novembre – Bianca Brecce per Bookcity Milano 2014

(b)ananartista_bianca-brecce_legge-grandi-classici-poesia_bookcity_milano

La sede dell’Università Statale di Milano in Piazza Sant’Alessandro ospiterà diversi appuntamenti nell’ambito della manifestazione BookCity Milano 2014.

Durante il pomeriggio ricco di eventi di sabato 15 novembre 2014
sarò presente alle ore 17.00 in aula A2 per

IL GIUSTO VERSO. MARATONA POETICA MULTILINGUE.
Coordina Vincenzo Russo, docenti, studenti, lettori madrelingua, poeti, artisti e cantanti.

Leggerò le traduzioni di alcune poesie che verranno recitate in lingua originale (tedesco).

Qui di seguito il link all’evento sul sito ufficiale di Bookcity:
http://www.bookcitymilano.it/scheda-evento/il-giusto-verso-maratona-poetica-multilingue-coordina-vincenzo-russo-docenti-studenti-lettori-madrelingua-poeti-artisti-e-cantanti

Un caro saluto e a presto,
Bianca Brecce

kreis (da “erotismi”)

 

Ho visto un cerchio sulla tua tempia
ho visto la tua tempia affondare nel blu buio

era l’urlo
       non la fine
non quella a renderti muto canuto
e stanco

non era l’aria
violenta di maggio che usciva dalle grate
contorceva i cancelli
induriva le bocche

non era la risata, i bambini
nei parchi che correvano perduti
sotto la finestra
    non noi, che ci stringevamo l’avambraccio
un sussurro           továrišč
per risvegliarci, fra le coperte sfinite
amarci lo stesso          ancora

era l’urlo lasciare le labbra
sulle tue tempie e al di là della testa
vederlo: nuovi cerchi
allargare sul muro liquido
la distanza

e il verbo che ci usciva dalle bocche
chiuso come un cerchio
come gesso al sole che urlava
tornare

*dal russo товарищ, compagno