autografia

di Bianca

come carta va
la voce
sul viso

come canta
la lingua
a volte
sembra una penna:
crepita

scrivi la storia incendiata
fai scorrere i segni
è giusto anche questo
ma lì
fermati

non cercare
di accostare
ciò che si che nasconde

suturare, dire
certe ferite
le parole non possono

dev’essere anche questa
cicatrice bianca silenziosa
si è anche questo
gemito dietro la porta, lungo
cadere, vetri