genesi (12.7)

non ci sarà più nulla
se non confini

attenderemo l’ora giusta
gli occhi da un orologio all’altro
lenti
in anticipo sui nostri venire meno

allora sapremo
la distanza che si misura
con i pollici premuti sul basso ventre
nella penombra tagliata
dal dorso dei libri

sapremo cos’era il non voglio dirlo
zitta
la materia che si faceva
secca a colpi più veloci
rapidamente
la paura rappresa agli angoli degli occhi
e il cadere
il non poter rimanere soli

tutto si farà più chiaro
sillaberanno le persiane
all’inizio della notte
tutto sarà farsi due