San Pietroburgo, 05.09
di Bianca
era la notte che non dormiva
un lento disfarsi dei suoni
della voce della sera
delle mani della sera
sempre più strette più bianche
sulla gola del cielo
era la notte l’ultimo singhiozzo
del cielo – e non dormiva
il suo occhio violaceo
rimase strappato sull’orlo del vestito
strappato sul muro azzurro dell’Ermitage
strappato sui fianchi anoressici della Neva
fra le labbra di ferro
della Neva
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qui è successo. la terra trema
di baci, qui hanno detto
la prima parola, la più vera
l’ultima. la terra qui trema
di sangue. qui è cominciata
la confessione – le ginocchia
che scricchiolavano come pistole
e le nuvole – spari nel cielo
la parola qui si inchinò alla notte
e la notte non venne…
qui sollevò tremante lo sguardo,
forte, la parola del popolo
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vendono fiori, vendono pesci
uccelli di legno per far giocare
i bambini, fazzoletti alle donne
per coprire la testa
entrare in chiesa
in chiesa respirano piano,
spariscono, con le dita lunghe
fredde puliscono l’icona
e quando sentono sanno
che nessuno le guarda
loro veloci, umilmente si chinano
a baciare le labbra del santo
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Brava. Immagini sempre vive, sfuggenti e profonde allo stesso tempo!
Grazie per il commento, Alex! E scusa per il ritardo (:
Un caro saluto!
Bianca